CHI SIAMO
FILOSOFIA
Nel percorso storico circa le origini del caffè, sono incluse e trovano le fondamenta e le origini del progetto “Coffee Break”.
Il tempo dedicato a gustare la calda e scura bevanda non rappresenta soltanto un momento di relax ma si propone come occasione di confronto e comunicazione tra gli individui e i popoli.
Il caffè diventa protagonista indiscusso della nostra vita con la forza del suo gusto, traendo spunto dalle sue
leggende,affermandosi e imponendosi grazie alla determinazione di chi ha creduto e anche lottato, affinchè si
fosse liberi di bere il caffè.
Before an action
Una breve traccia di cenni storici per evincere che il significato sociale del caffè
predomina sullʼimportanza della sua storia.
La storia del caffè nasce con le leggende. Da quella famosissima del pastore Kaldi dello Yemen a quella su Maometto che
avrebbe ricevuto questa “pozione” direttamente da Allah tramite l’invio dell’Arcangelo Gabriele. Ulteriori leggende portano a
quelle indicate come le vere origini del caffè cioè agli altipiani dell’Abissinia. I resoconti dei viaggiatori raccontano che l’uso
del caffè fosse diffusissimo in tutto l’Oriente Islamico fino alla fine del XVI secolo. Alla Mecca e a Medina già nel Xv secolo
erano presenti delle rivendite pubbliche. In Italia nel 1640 nacque a Venezia la “Bottega del Caffè” e si determinò la sua
diffusione in tutto l’Occidente. Il successo immediato creò un connubio tra caffè e locale rendendo il portare alle labbra la
tazza fumante e profumata un gesto di riflessione, pausa e condivisione. Questo “infuso ristoratore” nel 1801 fu definito dai
medici milanesi un “tocca sana” anche se , a vicende alterne, in alcuni Paesi il caffè fu osteggiato, proibito, demonizzato.
A nulla valse ogni limite dettato o imposto perché il caffè e i suoi sostenitori ne uscirono sempre vittoriosi.
Nel 1671 a Marsiglia, alcuni privati inaugurarono, sul modello di Costantinopoli, la Prima Bottega Pubblica del Caffè situata
nel quartiere frequentato dai più facoltosi mercanti e naviganti. Quel luogo divenne punto di incontro: un locale non solo
per bere una tazza di caffè ma per organizzare viaggi di lavoro, parlare, organizzare affari commerciali, giocare. Il primo Caffè
tedesco fu aperto da un commerciante inglese ad Amburgo nel 1679. In Inghilterra, il Paese dei consumatori del the, il negoziante
inglese Daniel Eduard nel 1652, di ritorno da un viaggio in Oriente, presentò i grani di caffè ai suoi amici ed offrì loro
la bevanda. Fu l’inizio del moltiplicarsi di raduni d’intellettuali che, in case private formando i club, si riunivano all’insegna del
caffè immersi in discussioni sull’arte, la letteratura, la politica. Proprio gli inglesi hanno coniato questa locuzione che abbiamo
adottato per nominare il nostro progetto. Dalla storia all’arte, nel 1750 Carlo Goldoni scrisse “La Bottega del caffè”. Edoardo
De Filippo si dilettò in “Natale in casa Cupiello” sull’arte della preparazione del caffè con la famosa “ ...è nu poco lascu ma
è tutto cafè...”.Gaetano Donizzetti, Gioacchino Rossini sono alcuni compositori che inserirono nelle loro opere scene all’insegna
dell’offrire e bere il caffè. Il cinema estern americano tratta il caffè da attore protagonista.
Indimenticabili John Ford e John Wayne ammantati di prateria e fuochi accesi nella notte a bere caffè dopo una giornata
trascorsa a combattere gli indiani fino al più recente Kevin Costener in Balla coi Lupi. Il caffè diventa all’arsenico in Notorius
di Alfred Hitchcoch. Totò lo corregge col cognac e lo rimpiange in Miseria e Nobiltà quando dice “ ...caffelatte senza latte e
caffè...” E se tutto questo non bastasse, nel 1734 Johan Sebastian Bach scrisse la “Cantata del caffè” aprendo la strada a i
7000 caffè di Alex Britti e di tutte quante le altre canzoni che nel mondo da allora ai nostri giorni, si ispirano al caffè elevando
questa bevanda a musa ispiratrice di vita.